Un nasino appiccicato alle vetrine dei negozi, ecco come inizia la nostra storia.
Un dolce nasino appoggiato a guardare le vetrine dei negozi di elettronica, a scrutare ogni piccolo particolare dei grandi schermi e dei piccoli portatili in vendita nel grande negozio.
Tra un paio di giorni sarebbe stato il suo settimo compleanno e la dolce Dora non aveva idea di cosa i genitori stessero architettando: essi, infatti, decisero di regalarle un computer, semplice, ma un computer vero!
Vanno in giro per negozi, finché ne trovano uno che pare faccia al caso loro, un computer piccolo di dimensioni, abbastanza semplice ma “serio” che Dora potrà usare anche per studiare oltre che per giocare.
La bambina era eccitatissima, non vedeva l'ora di mettere le manine sul suo nuovo computer, completamente rapita dalla curiosità delle mille cose che avrebbe potuto fare.
Tornati a casa, il papà e la mamma nascosero con cura il pacco regalo, non volevano che Dora lo trovasse prima del suo compleanno.
Arrivò finalmente il giorno del compleanno e, con una scusa, mandarono Dora a casa di un compagno di scuola.
Prepararono una festa alla quale invitarono gli amici ed i parenti più cari, addobbarono la casa con festoni e palloncini, dolci e torte a volontà. Vi lascio immaginare la gioia della festeggiata che rientrando a casa trovò quella bellissima festa a sorpresa e un tavolo pieno di doni, uno però attirò la sua attenzione. Era grande ma non troppo. Le ricordava qualcosa che aveva già scrutato con attenzione in passato.
Arrivò il momento di aprire i regali e Dora lasciò quello che aveva adocchiato per ultimo, per non rovinarsi la sorpresa.
Scarta, calzini con piccoli fulmini, veramente bellissimi.
Scarta, un nuovo passeggino per la sua bambola preferita.
Scarta, e i suoi occhi si illuminano, da tanto l'aveva chiesto e finalmente era nelle sue mani: il suo nuovo computer!
La serata trascorse allegramente, tra musiche e giochi e, finita la festa, Dora si precipitò nella sua stanza ed accese il suo nuovo computer per cominciare a studiarlo un po’ e capirne il funzionamento.
Ma la festa si era protratta fino a tarda sera e Dora si addormentò, lasciando il computer acceso.
Come tutti i nostri piccoli lettori sapranno, dopo la mezzanotte i giocattoli prendono vita ed iniziano a scorrazzare per la stanza e tra questi giocattoli c’era una bambolina cinese molto molto carina che la zia di Dora le aveva portato proprio dalla Cina; il computerino non aveva mai visto una bambola così bella ed aggraziata e fece di tutto per attirare la sua attenzione. Sfoggiò sul suo schermo i colori più belli, diffuse la musica più attraente, insomma, per la cinesina fu molto difficile non accorgersi del nuovo arrivato; gli si avvicinò e con il difetto di pronuncia tipico dei cinesi disse: Ciao io mi chiamo MeiMei, che in cinese significa Bella Bella e tu come ti chiami? cosa sei? quando sei arrivato? Per quanto tempo resterai con noi?
“Uau!!!! sei più veloce di me che sono un computer… sono il nuovo regalo di Dora, sono arrivato stasera e resterò finché lei avrà bisogno di me. Però non so come mi chiamo, non ho ancora un nome, nessuno me lo ha dato.
“Non preoccuparti” disse MeiMei, chiamò a raccolta tutti i giocattoli e disse loro: "Ragazzi, aiutatemi a trovare un bel nome per il nostro nuovo amico.” Dopo un breve confabulare, MeiMei decise di chiamarlo Yin che in cinese significa Argento, nome che si abbinava molto bene con il colore del computer.
Yin fu veramente felice e ringraziò moltissimo MeiMei, nessuno si era mai preoccupato così tanto per lui, al massimo in fabbrica gli sostituivano qualche scheda, qualche circuito ma nessuno si era mai preoccupato di dargli un nome.
MeiMei, Yin e tutti gli altri giocattoli fecero amicizia, scherzarono, parlarono ed ognuno raccontò la propria storia.
Yin era felicissimo, non aveva mai avuto tanti amici e tutti insieme. Ma presto arrivò il mattino e tutti i giocattoli dovevano tornare al loro posto. Yin era molto dispiaciuto di questo ma MeiMei gli disse: "Non preoccuparti, il giorno passa in fretta, stasera ci rivedremo e potremo ancora parlare e giocare insieme”.
Yin adesso era veramente felice, avrebbe accompagnato Dora a scuola, avrebbero studiato assieme e finalmente a mezzanotte avrebbe rivisto MeiMei e gli altri amici giocattoli e così per tanto tanto tempo ancora.
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